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Pinsa in una dieta? I consigli per non ingrassare

Con la bella stagione alle porte, si mette a dieta anche chi non ha strettamente bisogno di farlo. È del tutto normale, perché il nostro aspetto e lo stato di forma sono componenti del benessere e condizionano il modo di rapportarci agli altri, il tono dell’umore e la voglia di fare. In questo periodo, basta qualche chilo d’eccesso (o etto?) per farci consultare le informazioni nutrizionali di qualsiasi alimento, nella convinzione che alcuni di essi vadano totalmente banditi o, comunque, ridotti in modo drastico.

La pinsa fa ingrassare?

Il tema è molto complesso, e spesso ci si dimentica che il segreto è l’equilibrio. Contare semplicemente le calorie, abolire alimenti o – peggio ancora – saltare pasti non ci aiuta, al massimo peggiora le cose. E tra i primi alimenti demonizzati in una dieta ci sono sempre stati il pane e i suoi derivati. 

Oltre che complesso, quello della dieta è un tema personale, che dipende dallo stato di forma, dalle esigenze e dal metabolismo di ognuno. La questione va affrontata con serietà e consapevolezza; perciò, affidarsi a un esperto nutrizionista o dietologo è la scelta migliore per ottenere un piano alimentare personalizzato e, di conseguenza, raggiungere uno stato di forma invidiabile.

All’interno delle indicazioni del proprio medico, senza esagerare e facendo attenzione agli abbinamenti, si può tranquillamente integrare una pinsa nel proprio regime dietetico. Proprio perché la pinsa è una scelta ideale per chi cerca un piatto gustoso ma leggero, che di per sé non fa ingrassare. 

Pizza e pinsa non sono la stessa cosa

L’errore che molti fanno è considerare – ai nostri fini – che pinsa e pizza siano la stessa cosa, con un apporto calorico e nutrizionale identico. Non è così e, fatte salve le normali variazioni sul tema, la pinsa ha un impasto più leggero e digeribile, da cui un apporto calorico contenuto. 

La pinsa, infatti, è realizzata con un mix di farine di frumento e soia, riso e pasta madre, e ha pochi grassi e zuccheri.Un buon apporto di carboidrati complessi (ma di norma inferiore alla pizza), di proteine e fibre non solo non è dannoso, ma aiuta a mantenere il senso di sazietà, evitando consumi eccessivi. Viste le variabili in gioco, è difficile esprimersi con dei numeri e soprattutto ci vuole molta cautela, ma se dicessimo che a parità di peso e condimenti la pinsa ha i 3/4 delle calorie della pizza non andremmo troppo lontani dalla verità. Il fatto che sia un piatto facilmente digeribile è un ulteriore elemento a favore. 

Gli abbinamenti: ci vogliono fantasia ed equilibrio

Poi, certo, l’apporto calorico della pinsa dipende dagli abbinamenti. Ma qui non è più un tema di pinsa in sé, ma dell’uso che se ne fa. 

Un’ottima scelta, per esempio, è quella di utilizzare verdure fresche come condimento: pomodorini, melanzane, spinaci, zucchine, carciofi e peperoni sono ideali per coniugare gusto, leggerezza e digeribilità. Inoltre, le verdure integrano le doti nutrizionali della pinsa che vitamine e minerali, tutelando non solo la dieta, ma soprattutto la salute. 

Se ci si vuole spingere oltre, vanno fatti altri ragionamenti. Chi ama i formaggi non ha bisogno di eliminarli, ma di consumarli in quantità moderata e, se possibile, optare per quelli a basso contenuto di grassi, come la ricotta o le versioni light di alcuni, come la mozzarella. Aggiungere una fonte proteica leggera, come gli straccetti di pollo o un tonno al naturale non è certamente un’idea da scartare. Nessun problema ad aggiungere un filo d’olio extravergine, che ha proprietà benefiche per la salute, ma purché sia un filo. 

Poi è tutta una questione di fantasia e di equilibrio. Di per sé, la pinsa è un’opzione leggera e sana, un’alternativa versatile ai tradizionali panificati. E sotto la guida dei professionisti, è un modo perfetto per godere del piacere del cibo senza compromettere la salute.

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